“ Verifiche”, rivista di cultura e politica dell’educazione, rivolge un appello alle cittadine e ai cittadini che vorranno pronunciarsi nella imminente votazione federale.
Il nuovo ordinamento costituzionale in materia di formazione vuole creare, con formula ad effetto, uno “ spazio formativo svizzero”. Per questo scopo accanto al riconoscimento della competenza cantonale dei Cantoni viene creato un potere di intervento della Confederazione in una serie di ambiti così enumerati ( articolo 62.4): - l’età di inizio della scolarità - la scuola dell’obbligo - la durata e gli obiettivi delle fasi della formazione - il passaggio dall’una all’altra fase - il riconoscimento dei diplomi.
In questi ambiti i Cantoni dovranno “ armonizzare” i loro sistemi scolastici altrimenti sarà la Confederazione ad intervenire, o rendendo obbligatorio un trattato per quanto sottoscritto da una minoranza di cantoni - si veda più avanti a proposito del progetto di concordato HarmoS - o emanando, per via legislativa e quindi parlamentare, “ le norme necessarie”. Ecco gettata la base costituzionale per lo sviluppo di una legislazione federale, che ridurrà l’autonomia scolastica cantonale a semplice esecuzione anche nella scuola dell’obbligo, il settore che ancora le sfugge ( è già così per la scuola professionale e per la scuola di maturità liceale).
È vero che esiste in Svizzera, e in particolare nella Svizzera tedesca, un irrisolto problema di gravi difficoltà poste alla mobilità scolastica dalle diversità talora estreme dei sistemi scolastici cantonali, ma la riforma costituzionale posta in votazione, attribuendo alla Confederazione il potere di decisione sopra ricordato, va ben oltre questo problema.
Lo slittamento dall’esigenza di “ armonizzazione” verso una prospettiva di “ uniformazione” o una “ omologazione” dell’insegnamento a livello nazionale diventa palese quando si mettono in relazione la riforma in votazione e il progetto di concordato intercantonale HarmoS, attualmente in consultazione. Questo collegamento l’opuscolo ufficiale lo tace: ma è affermato nel progetto HarmoS ed è confermato dal direttore del Decs e vicepresidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione.
Il progetto HarmoS - che potrà entrare in vigore con l'adesione di soli dieci cantoni - definisce un modello di scuola dell'obbligo radicalmente diverso da quello che è stato costruito nel nostro Cantone: anticipa la scolarità obbligatoria di un anno, prolunga la scuola elementare e riduce la scuola media, introduce standard nazionali di formazione (conoscenze, competenze) vincolanti e verificati tre volte nel corso della scolarità obbligatoria (a 8, 12 e 15 anni).
Il comitato di redazione di “ Verifiche”, preoccupato per il massiccio intervento federale nella scuola dell’obbligo che si viene prefigurando, invita a votare No il 21 maggio.