Dopo che il 19 giugno scorso la Commissione scolastica del Gran Consiglio ha rinviato all'autunno il proprio giudizio politico sul "testo conforme" all'Iniziativa per sussidiare gli allievi delle scuole private, il Comitato dell'Associazione per la scuola pubblica si sente in dovere di pubblicare le considerazioni seguenti.
Da quando nel 1997 l'iniziativa popolare del Coordinamento delle scuole private è riuscita, raccogliendo oltre 24'000 firme subito interpretate come espressione di un'urgenza venuta dalla "società civile", gli stessi iniziativisti hanno cercato di ritardarne le scadenze parlamentari. Il rinvio imposto alla Commissione nell'ultima seduta è un'ulteriore dimostrazione di questa tattica dilatoria. Eppure la Commissione ha svolto lealmente il proprio lavoro e, volente o nolente, nell'elaborare il testo conforme all'iniziativa è andata incontro a tutte le loro richieste. é lecito interrogarsi sui motivi di tale atteggiamento: gli stessi iniziativisti hanno concepito qualche dubbio sulla bontà della loro proposta liberista? Oppure, non credendo che questa possa trovare grazia presso i cittadini, stanno cercando di sostituire l'iniziativa con un controprogetto, come affermano i giornali?
Comunque stiano le cose, cresce l'impressione che gli iniziativisti stiano prendendo in giro la gente: da una parte hanno intrapreso la strada dell'iniziativa popolare, istituto della nostra democrazia diretta che ha un significato ben preciso e sfocia nella votazione popolare, dall'altra fanno di tutto per rendere fittizio tale percorso, tirandone per le lunghe ogni fase, in modo da poter raggiungere il loro scopo con più facilità attraverso accordi in altre sedi, tentando di sfuggire alla verifica popolare.
L'Associazione per la scuola pubblica denuncia questi comportamenti contorti e afferma che farà il possibile, affinché si arrivi alla votazione popolare anche dell'eventuale controprogetto, lanciando apposito referendum. Si tratta di rispettare la volontà dei cittadini che, firmando l'iniziativa popolare, hanno inteso promuovere tale votazione; ma soprattutto, essendo in gioco niente meno che l'avvenire del nostro sistema scolastico, è giusto che siano tutti i cittadini a poter esprimere direttamente la propria scelta.
L'Associazione per la scuola pubblica, dopo aver esaminato il testo conforme all'iniziativa, ribadisce la propria opposizione convinta all'iniziativa del Coordinamento delle scuole private. In un piccolo paese come il nostro, dove per altro la scuola pubblica è disposta in modo omogeneo sul territorio, è offerta a tutti senza preclusioni né discriminazioni, è di buona qualità e può sempre venir migliorata, sarebbe un grave errore costringere l'intera società (attraverso lo Stato) a stornare risorse pubbliche per favorire il passaggio ad un sistema a due velocità, dove la parte pubblica verrebbe progressivamente degradata a scuola di seconda categoria (come vediamo in paesi dove questo sistema è in atto) e quella privata sarebbe mal disposta sul territorio (limitata alle città), riservata a chi venga prescelto dalle scuole secondo criteri privati, qualitativamente eterogenea e priva di controllo democratico.
MARIO FORNI, presidente
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