Diritto alla scolarizzazione per tutti
La vicenda della scolarizzazione di due bimbi equadoregni nel Comune di Gambarogno pone l’accento sulla necessità di nuovamente riflettere, in Ticino, sul ruolo dell’istruzione. La Convenzione per i diritti dell’infanzia, ratificata dalla Svizzera il 24 febbraio 1997, all’art. 28 “riconosce il diritto del fanciullo all’educazione, (…) in base all’uguaglianza delle possibilità”, sostiene “l'insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti” e chiede che gli Stati si impegnino ad adottare “misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola”. Non solo: chiare, infatti, sono le raccomandazioni della Commissione federale della migrazione e le indicazioni della CDPE, la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione, che vanno nella medesima direzione e propugnano la scolarizzazione anche di bimbi presenti irregolarmente nel nostro Paese. Sono indicazioni e conclusioni che non nascono sotto i cavoli e nemmeno son portate dalle cicogne. Scaturiscono dalla volontà di offrire ad ogni bambino la possibilità di crescere, di apprendere, di integrarsi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie facoltà, indipendentemente dalle scelte giuste o sbagliate fatte dai loro genitori, dalle contingenze, dalle leggi. Ciò è espressione di uno Stato civile. Inutile nascondersi dietro ad un dito fingendo che i due bimbi equadoregni di Gambarogno siano i primi in questo Cantone a frequentare una scuola comunale pur non essendo in regola con i permessi di soggiorno. Il Ticino è sempre stato un Cantone ospitale, i suoi Comuni lo sono sempre stati, anche quando non vi erano ancora le raccomandazioni della Commissione federale della migrazione e della CDPE. Demonizzare, ora, questo caso come se fosse solo il primo atto di un’invasione barbarica alle porte è avvilente.
In concreto, il Municipio di Gambarogno si è opportunamente posto il problema della scolarizzazione di due bimbi ecuadoriani che risiedono sul territorio comunale ottenendo sorprendentemente due pareri discordanti in provenienza dalla stessa autorità, quella cantonale, con dapprima unpreavviso favorevole dal DECS e, quando già i bambini frequentavano le scuole, una risposta negativa del DI. L’Associazione per la scuola pubblica del Cantone e dei Comuni difende il diritto alla scolarizzazione dei due bimbi che risiedono a Gambarogno invocando il rispetto del diritto all’istruzione che deve essere garantito indipendentemente dallo statuto dei genitori.