Interpellanza
Francesco Cavalli, 26 maggio 2005Come riferito dal quotidiano LaRegione di mercoledì 25 maggio e dal Quotidiano della TSI di martedì 24, il Municipio del Comune di Monte Carasso ha indirizzato nei giorni scorsi una lettera ai genitori degli allievi che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e la prima elementare, con la quale si chiede la loro disponibilità “ad iscrivere il(la) proprio(a) figlio(a) presso un altro istituto della regione, sia nella scuola pubblica sia nella scuola parificata” offrendo alle famiglie (al massimo 4) che vorranno aderire a questo invito un ticket di 5000.- fr per allievo.
Il termine “scuola parificata” usato dal Municipio serve a mascherare quello più esplicito di “scuola privata” , ma è risaputo che nel Bellinzonese il prossimo settembre si aprirà un istituto privato che è alla ricerca di nuova clientela.Questa offerta servirebbe al Municipio per evitare la creazione di una nuova sezione di SE, come sarebbe invece necessario a seguito dell’incremento del numero di allievi.
Scrive infatti il Municipio: “Per quest’anno non entra in considerazione l’istituzione di una sezione supplementare di SE, mentre un alleggerimento degli effettivi potrebbe comportare un miglioramento qualitativo.”
Bel miglioramento, visto che, con la soluzione proposta, si avrebbero due sezioni con 24 o 25 allievi invece di tre con 17 o 18!Non si tratta quindi di un’intesa tra comuni confinanti, atta a risolvere problemi contingenti relativi alla formazione delle sezioni, con costi che rimangono sempre e totalmente a carico dei comuni, ma di un esplicito invito da parte di un ente pubblico alle famiglie per indurle a iscrivere i loro figli a scuole private. E questo è gravissimo!
Dopo il risultato indiscutibile della votazione popolare del 18 febbraio 2001, che ha sonoramente bocciato il finanziamento delle scuole private (anche a Monte Carasso l’esito si è situato nella media cantonale), questa proposta sembra voler riesumare, a livello comunale e con il pretesto del risparmio, ciò che la volontà popolare aveva chiaramente affossato.Sottopongo quindi al Consiglio di Stato le seguenti domande:
Il Consiglio di Stato non ritiene che la mossa del Municipio di Monte Carasso sia in contrasto con l’art. 45 della Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare che recita: “I Municipi garantiscono a tutti i bambini domiciliati o residenti nel comune la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia, riservate le particolarità ad essa specifiche, e la scuola elementare”?
Sempre secondo la stessa legge, la decisione circa l’istituzione di nuove sezioni, anche a titolo provvisorio, compete al Consiglio di Stato, su proposta del Municipio, sentito il parere dell’ispettore di circondario.
Qual è stata in questo caso specifico la pianificazione scolastica proposta dall’ispettorato per le scuole comunali?Come intendono procedere il Dipartimento e il Consiglio di Stato affinché venga garantita a tutti gli allievi del comune la possibilità di frequentare la scuola pubblica?
Infine,qual è il giudizio politico del Consiglio di Stato sull’iniziativa del Municipio di Monte Carasso, in riferimento alla legislazione sulla scuola, ma anche e soprattutto alla luce del verdetto popolare del 18 febbraio 2001 che ha escluso il finanziamento pubblico alle famiglie degli allievi che frequentano le scuole private?
Con la massima stima
Per il gruppo socialista:
Francesco Cavalli