APPELLO PER IL NO ALLA MODIFICA DELLA LEGGE DELLA SCUOLA IN
MERITO ALL’INSEGNAMENTO DELLA CIVICA

No a un insegnamento puramente nozionistico della civica. Sì a una vera educazione alla cittadinanza.

Noi, cittadine e cittadini di questo Cantone, vogliamo difendere l’educazione civica e salvaguardarne la funzione irrinunciabile nella formazione dei giovani. Riteniamo però che la modifica della Legge della scuola in merito all’insegnamento della civica non guardi nella giusta direzione e non serva a questo scopo. Infatti essa prevede, per la scuola media, la separazione dell’insegnamento della civica da quello della storia, cosa che lo renderebbe meno incisivo. Inoltre, l’introduzione di una nota separata avrebbe come conseguenza un aumento delle verifiche per gli allievi, su cui già grava un notevole carico di prove di valutazione.

L’educazione civica e alla cittadinanza è già impartita in tutti gli ordini di scuola del Ticino; occorre certamente perseverare nello sforzo di rendere tale insegnamento sempre più efficace, ma non è questo l’effetto che la modifica di legge in votazione produrrebbe. La trasformazione della civica in una materia separata dalla storia, la cui dotazione oraria verrebbe fortemente ridotta, impoverirebbe la formazione culturale dei giovani e priverebbe gli allievi della possibilità di capire come i diritti politici siano il frutto di processi storici complessi, la cui conoscenza è indispensabile per comprendere il senso e l’importanza delle istituzioni democratiche. L’educazione civica rischia, così, di essere ridotta a un apprendimento puramente nozionistico, intellettualmente povero e poco coinvolgente.

Sono considerazioni come queste che spiegano perché nella quasi totalità dei cantoni svizzeri, come attualmente in Ticino, l’insegnamento della civica sia integrato in quello della storia o di altre scienze umane. Stravolgere questa impostazione, largamente condivisa, senza disporre di solide motivazioni e senza neppure prevedere una fase di sperimentazione, è un grave errore.

Inoltre, le risorse e le energie necessarie per attuare l’insegnamento della civica come materia separata rischierebbero di comportare la riduzione di quelle oggi destinate ad un altro importante capitolo della formazione civica dei giovani: l’educazione alla cittadinanza, consistente in attività che coinvolgono tutti i docenti di un istituto e tutte le discipline, e che sono incentrate su valori quali l’eguaglianza dei diritti, la tolleranza, il rispetto dell’ambiente. Anche con iniziative di questo tipo la scuola, intesa come comunità educante, affianca le altre agenzie educative, in primo luogo la famiglia, nello sforzo di preparare i giovani al loro ruolo di cittadini. È infatti evidente che tale fine deve essere perseguito dalla società tutta e non può essere delegato alla sola scuola o alla sola lezione di civica.

Per questi motivi invitiamo tutti coloro che ritengono importante che vi sia nelle nostre scuole un insegnamento della civica efficace e adeguato alle esigenze di una società complessa e in grande trasformazione a sottoscrivere il il presente appello e a respingere la modifica della Legge della scuola in votazione il 24 settembre prossimo.

Altre informazioni sul sito: www.cittadinanza.ch